Nelle giornate calde di agosto amavo, da bambino, giocare in questo posto. Mia nonna, che mi portava con se a lavare le lenzuola, mi raccontava che questa fontana era un luogo di ritrovo dove le donne facevano salotto mentre “sciacquavano”.
Si parlava soprattutto di persone care emigrate.
L’ultima lettera ricevuta contenente poche righe poteva alimentare mesi interi di pensieri e conversazioni.
Tutti avevano qualcuno dall’altra parte del mondo e lei, che non riceveva da decenni notizie da suo marito, incantava il suo sguardo e ci metteva un attimo ad arrivare da lui; fino a quando io non la riportavo brutalmente alla realtà facendomi trovare completamente immerso nell’acqua gelata della fontana che avevo tappato e usavo come piscina.
Lei si caricava sul capo la cesta con la biancheria pulita e tornavamo a casa con passo spedito.