Un rifugio Sacro nel cuore della pietra della Majella
Un rifugio Sacro nel cuore della pietra della Majella
Nel cuore selvaggio dell'Abruzzo, dove la natura parla ancora il linguaggio antico delle rocce e dei venti, sorge uno dei luoghi più suggestivi d’Italia: l’Eremo di San Bartolomeo in Legio.
Incorniciato dalle aspre pareti del Parco Nazionale della Majella, vicino al borgo di Roccamorice, questo eremo è molto più di un sito storico: è un viaggio intimo nella spiritualità, nella storia e nel potere silenzioso della natura.
Costruito a partire da una grotta naturale, l’eremo si mimetizza nella montagna come un segreto custodito per secoli.
Intitolato a San Bartolomeo Apostolo, fu fondato intorno al IX secolo, ma l’aspetto attuale risale in gran parte al XVII secolo, quando venne ricostruito per ospitare i pellegrini e i monaci in cerca di silenzio e meditazione.
Varcare la soglia dell’eremo significa entrare in un luogo sospeso nel tempo: piccole stanze scavate nella pietra viva, affreschi antichi e una terrazza naturale che si apre su una vallata sterminata.
Raggiungere l’Eremo di San Bartolomeo è già parte dell’esperienza.
Un sentiero affascinante e avventuroso scavato nella roccia, ti guida attraverso un paesaggio sacro e spirituale.
Ogni passo è un’immersione nel wellness naturale: il profumo del muschio, il suono delle foglie mosse dal vento, la vista di fiori spontanei che colorano il percorso.
Un balsamo per corpo e spirito, ideale per chi cerca rigenerazione lontano dal caos della vita moderna.
L’intera zona è conosciuta come la Valle Sacra degli Eremi, legata alla figura di Pietro da Morrone che divenne Papa Celestino V, il “Papa del gran rifiuto”, che qui trovò ispirazione per la sua vita ascetica.
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